IN QUALSIASI RELAZIONE E' PRESENTE IL CONFLITTO.

È esso stesso un sintomo di interesse verso l’altra persona. Se non ci importasse nulla dell’altro, sarebbe facile non comunicare le nostre diverse posizioni e quindi non avere conflitti. Esistono un modo sbagliato ed un modo sano di gestire un conflitto. Per quanto grande o importante per noi, o apparentemente irrisolvibile, possiamo affrontarlo e gestirlo. Diventerà esso stesso un metodo di conoscenza dell’altro.

Varie tecniche di Problem Solving ci aiuteranno a raggiungere il nostro obiettivo.
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La paura di uscire sconfitti da una discussione (dovuta alla parte istintiva più antica del nostro cervello) ci fa assumere alcuni tipici comportamenti: uno aggressivo come un toro che carica, un altro passivo come un riccio che si appallottola e rimane immobile evitando il confronto, un altro come la gazzella che fugge via al primo rumore fatto semplicemente dal vento, oppure l’ultimo, di sottomissione totale.

Questi atteggiamenti diventano tanto più evidenti se invece di un litigio per un motivo banale, ci troviamo di fronte una ferita enorme come un tradimento.
Noi possiamo e dobbiamo sforzarci di trovare un’altra modalità di comportamento per uscire da questa sofferenza.

È possibile trasformare un conflitto in un’opportunità di crescita, occorre utilizzare le parti più razionali del nostro cervello, bisogna ascoltarsi, pensare, prevedere, valutare e comunicare a cuore aperto con il nostro partner.

Potremo farlo seguendo delle tappe, per esempio: definire un problema, magari scomponendolo da uno più grande, trovare delle alternative, scegliere quelle più adatte a noi coppia e implementarle. Tutto questo sarà attuabile solo passando attraverso una conoscenza di noi come individui, cresciuti e formati in un contesto che ci ha reso unici ed irripetibili.

Prima di conoscere l’altro, dovremo conoscere noi stessi.

Il conflitto nasce dal bisogno di affermare le proprie idee, ragioni, ruoli nell’ambito della coppia.
Ci impegniamo a tal punto per difendere le nostre posizioni, che evitiamo di ascoltare le ragioni dell’altro.